Come molti, anche io sono pieno di pregiudizi sul Belgio. O meglio: è una nazione di cui raramente ricordo l'esistenza e quando lo faccio non mi vengono in mente eventi piacevoli. Men che meno l'associo alla musica, al rock in particolare.
E invece ora mi trovo ad ascoltare una band belga, i Drive Like Maria, trio stoner-rock che ha debuttato nel 2009 con Elmwood. Registrato e mixato negli States ad opera di John Congleton dei Black Mountain l'album d'esordio del trio propone una formula che ricorda molto molto molto da vicino i Queens of the Stone Age. Si notano anche altre influenze, sempre le solite quando si parla di hard rock, dai Led Zeppelin ai Wolfmother, giusto per miscelare i maestri e uno dei gruppi discepoli.
Elmwood mi ricorda però principalmente i QOTSA, e questo rappresenta un grande pregio e un grande difetto al contempo. Ovvero, se l'impianto musicale non può che piacermi, se il sound è convincente e tosto, sul piano dell'originalità c'è qualche problema. Tutto suona come già sentito e non colgo qualità che facciano eccellere i Drive Like Maria: nè da un punto di vista compositivo nè strumentale nè, e questo è più importante, vocale. La voce è molto normale e questo fa tutta la differenza del mondo tra un buon gruppo e un grande gruppo. Elmwood è un buon album, si fa ascoltare e ha un bel carico di energia. Gli mancano le qualità per eccellere: I'm on a train.
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James Blake - James Blake, per favore basta! [giudizio: 1/5]
Non si può pretendere di capire ogni tipo di musica. Esistono suoni per tutte le orecchie e suoni solo per un'attenta selezione di orecchie. James Blake è un astro nascente della musica elettronica, dubstep, ambient eccetera. Del suo primo album, l'omonimo James Blake ho letto recensioni entusiastiche, pare siamo di fronte a un genio, un vero fenomeno. Da medio appassionato di musica elettronica ascolto incuriosito.
Ma la curiosità dura poco:.
1 - concludo velocemente di non fare parte della selezione di orecchie adatte a James Blake
2 - quest'album mi fa orrore
Pensate a un replicante alieno di Antony (quello di Antony and the Johnsons), per inquadrarne lo stile vocale, aggiungete uno smodato uso dell'insopportabile vocoder (un vero e proprio strumento di tortura), togliete qualsiasi ritmo o quasi, aggiungete suoni elettronici minimal e anche un po' a casaccio, mescolate aggiungendo una bella manciata di hype, che non guasta mai, ed otterrete il fenomeno.
Per onestà devo dire che si intuisce che James Blake abbia qualche qualità, anche se diffido parecchio di chi mostra abilità solo nei toni depresso-intimisti. E a parte questo generico attestato di stima trovo questo album insopportabile. Con l'eccezione di Limit to you love (che, guarda un po', non è sua) un solo commento mi viene spontaneo ascoltando James Blake: per favore, basta!!
Ma la curiosità dura poco:.
1 - concludo velocemente di non fare parte della selezione di orecchie adatte a James Blake
2 - quest'album mi fa orrore
Pensate a un replicante alieno di Antony (quello di Antony and the Johnsons), per inquadrarne lo stile vocale, aggiungete uno smodato uso dell'insopportabile vocoder (un vero e proprio strumento di tortura), togliete qualsiasi ritmo o quasi, aggiungete suoni elettronici minimal e anche un po' a casaccio, mescolate aggiungendo una bella manciata di hype, che non guasta mai, ed otterrete il fenomeno.
Per onestà devo dire che si intuisce che James Blake abbia qualche qualità, anche se diffido parecchio di chi mostra abilità solo nei toni depresso-intimisti. E a parte questo generico attestato di stima trovo questo album insopportabile. Con l'eccezione di Limit to you love (che, guarda un po', non è sua) un solo commento mi viene spontaneo ascoltando James Blake: per favore, basta!!
I Grammy Awards e la carica dei 109: Arcade Fire featuring Lady GaGa
I Grammy Awards, come qualsiasi gara o classifica di merito in ambito artistico (arte e competizione: un evidente ossimoro), non attirano per nulla o quasi la mia attenzione. Il quasi è riferito alla punta di curiosità che a volte non manca anche verso eventi che non amo (per usare un eufemismo).
Band Of Horses, live all'Estragon di Bologna 11 Febbraio 2011: grandissimi!! [giudizio: 5/5]
Tra le poche regole che mi ero dato su questo blog c'era il "non recensire concerti". Per un motivo semplice: visto che tendo ad andare a concerti di gruppi che mi piacciono, potrei facilmente risultare stucchevole nel lodare più o meno tutti. Ma al diavolo la coerenza, venerdì scorso ho assistito a un grandissimo concerto di una band non famosissima, i Band Of Horses, e ne devo assolutamente parlare!
Portugal. The Man - American Ghetto, spazio alla libertà [giudizio: 4/5]
I Portugal. The Man mi divertono. E mi stanno simpatici. Non so spiegare bene il perchè, sarà forse perchè vengono dal remotissimo Alaska, sarà che dai loro album emerge la sensazione che si divertano un sacco suonando. E sarà anche il fatto che non paiono imprigionati in nessuno schema predefinito.
The Kills, il nuovo singolo si chiama Satellite (e non è affatto male)
Nuovo singolo per i Kills. Satellite anticipa l'uscita del prossimo album, Blood Pressures.
Un po' più "ordinati", sempre molto bluesy e con un apprezzabile groove. Un buon antipasto per l'album.
Un po' più "ordinati", sempre molto bluesy e con un apprezzabile groove. Un buon antipasto per l'album.
Portugal. The Man - Church Mouth, quando psichedelia, rock ed indie vanno a braccetto [giudizio: 4/5]
Non avete mai sentito nominare i Portugal. The Man? Va bene siete scusati, anche io non li avevo mai sentiti e di questa scoperta devo ringraziare Massimo, che me li ha gentilmente segnalati.
Che fareste voi se foste nati in Alaska? In effetti non ne ho la più pallida idea, ma così ad occhio di tempo per suonare penso che ne avrei. Di sicuro ne hanno i Portugal. The Man visto che dal 2006 ad oggi stanno sfornando un album all'anno (più numerosi EP).
Che fareste voi se foste nati in Alaska? In effetti non ne ho la più pallida idea, ma così ad occhio di tempo per suonare penso che ne avrei. Di sicuro ne hanno i Portugal. The Man visto che dal 2006 ad oggi stanno sfornando un album all'anno (più numerosi EP).
Da Nick Cave a Grinderman (e penso valga anche per il futuro): non ce la farò mai
Chi sono io per discutere Nick Cave? Voglio dire, stiamo parlando di un grande della musica non-mainstream degli ultimi 30 anni, amato da schiere di appassionati e coccolato da blogger e giornalisti musicali. Io, periodicamente, mi applico all'ascolto delle produzioni di Nick, armato di ottime intenzioni, scevro da preguidizi, anzi addirittura ben disposto perchè a furia di leggere recensioni largamente positive mi convinco, ogni volta, di aver preso un abbaglio: se questa volta l'ascolterò bene, mi dico, lo amerò, è così chiaro che mi sono sbagliato sino ad ora.
I White Stripes si sciolgono, addio alla band rock più importante degli ultimi 20 anni
Il 2 febbraio i White Stripes si sono ufficialmente sciolti.