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I 10 migliori Album del 2010

By martchelo on venerdì, dicembre 31, 2010

Non ho mai capito quei siti che a fine anno ti inondano di decine e decine di album segnalandoli come "i migliori" dell'anno. A valle di un 2010 musicalmente non straordinario mi limiterò quindi a una manciata di segnalazioni. Siccome non amo le classifiche, specifico che l'ordine di apparizione non ha alcuna rilevanza:
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Middle Class Rut - No Name No Color, un esordio clamoroso!! (e meno si è, più rumore si fa) [giudizio: 5/5]

By martchelo on mercoledì, dicembre 29, 2010

Meno si è, più rumore si fa. E' una massima discutibile, è vero, però ascoltando (anche) i Middle Class Rut la deduzione è quasi d'obbligo. Così come i White Stripes, i Black Keys, i Blood Red Shoes, i Kills anche i Middle Class Rut sono infatti un duo, per la precisione composto dal chitarrista/cantante Zack Lopez e dal batterista/cantante Sean Stockham.
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Monster Magnet - Mastermind, onesto hard rock (ma bisognoso di un restyling) [giudizio: 3/5]

By martchelo on venerdì, dicembre 24, 2010

Chi frequenta Mantaray sa che io non sono un gran fan del metal, salvo rare eccezioni riservate alle eccellenze (giù il cappello per i Metallica, pliz). Ora, per una serie di coincidenze che possono essere ricondotte alla sindrome del click-compulsivo-alla-ricerca-della-novità, mi trovo a recensire un album di un gruppo che non avevo mai sentito nominare. I Monster Magnet, scopro su Wikipedia, esistono però dal 1989 (gasp!), e per certi verso mi fanno subito inorridire: nome pacchiano e inutilmente altisonante, copertina dell'album intrisa del cattivo gusto aerografato di certo metal di seconda fascia.
Per non parlare dell'impresentabile look da reduci del metal anni '80 (vedere per credere).
Nonostante tutto ciò ho ascoltato Mastermind, perchè nella vita non si sa mai. E in fin dei conti ho fatto bene, questo album è pieno di musica. I Monster Magnet di metal hanno ben poco, giusto qualche elemento a tratti,la loro vena prevalente è hard rock, anche stoner rock se vogliamo (ma scordatevi la potenza sonora dei Queens of the Stone Age). Apparentemente si tratta di un gruppo di "boscaioli", energici e lineari, ma in realtà la scrittura non è priva di spunti brillanti, le canzoni sono varie e insomma, a parte qualche coretto un po' patetico tipico dell'hard rock dei tempi che furono, Mastermind è un buon album rock, onesto.
Se poi i Monster Magnet cambiassero, nome, look e grafico....ma vabbeh, non pretendiamo troppo, in fin dei conti è Natale, siamo tutti più buoni: Hallucination Bomb!
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Warpaint - The Fool, bravine ma senza profondità

By martchelo on mercoledì, dicembre 22, 2010

Le Warpaint sono 4 ragazze di Los Angeles, all'esordio per la Rough Trade.
Di questo The Fool ho letto piuttosto bene e l'ho dunque ascoltato con curiosità. Atmosfere dark e brumose, voci vellutate e soffuse, quasi di sottofondo (particolare abbastanza irritante per quel che mi riguarda), psichedelia a go-go e tempi dilatati.
Breve cronistoria delle mie sensazioni: il primo ascolto di questo lavoro mi ha molto ben impressionante, il secondo non mi ha aggiunto molto, il terzo non mi ha aggiunto niente.
The Fool è un album discreto ma manca di profondità, anche se a un primo ascolto paiono esserci vari livelli di lettura, nella realtà questo non è vero. Non dico di evitare questo lavoro delle Warpaint, ma consiglio di avere poche aspettative, così non sarete delusi: Undertow.
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Sufjan Stevens - The Age Of Adz, come un bambino in un Toys Centre

By martchelo on mercoledì, dicembre 15, 2010

Sufjan Stevens non è un personaggio banale, la sua carriera è infarcita di curiose pubblicazioni, mezzi dischi, outtakes e quant'altro vi venga in mente per disorientare fan e pubblico in genere. Ascoltando The Age of Adz non bisogna quindi sorprendersi troppo delle sorprese che Sufjan ci regala. S
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The Thermals - Personal Life, un passo indietro

By martchelo on lunedì, dicembre 13, 2010

Recensendo il quarto album dei Thermals, Now We Can See, mi ero sbilanciato sul futuro della band: vestendo panni da veggente affermavo infatti che la maturità per loro sarebbe arrivata col quinto album.
Personal Life è, appunto, il quinto album della band americana, ma non lo definirei l'album della maturità. Anzi, per essere onesto, ritengo questo album un sostanziale passo indietro. Infatti i Thermals non hanno risolto i problemi legati allo stile, all'impronta sonora del gruppo, ad oggi ancora non del tutto identificabile nonostante si muovano entro ambiti tutto sommato limitati: dal post-punk all'indie-rock. Le escursioni punkettose sono più evidenti che in Now We Can See e aggiungono poco o nulla al suono dei Thermals, rimandando a epoche sonore oramai superate: punk's (not?) dead.
Sul piano della scrittura nessuna sorpresa, anche perchè non è certo questa la loro qualità migliore: canzoni semplici, lineari, con poche intuizioni sia melodiche che interpretative. Ma se nel precedente lavoro emergevano alcuni brani baciati dal genio della lampada (melodica) in Personal Life assistiamo ad un panorama molto meno intrigante e ricco di spunti, un classico lavoro da 6,5, giusto per avere la sufficienza e non dover studiare durante le feste.
Peccato, perchè secondo me i Thermals qualche numero ce l'hanno. O forse li sopravvaluto: Never Listen To Me.
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I Grammy mi tormentano: ora tocca pure ai Pixies!!

By martchelo on giovedì, dicembre 09, 2010

L'incubo Grammy continua, l'attacco ai miei miti musicali non finisce!
O meglio, mi sono accorto solo oggi che oltre agli Arcade Fire, pure i Pixies sono stati nominati. La cosa bella è la categoria, l'88 esima ovvero Best Boxed Or Special Limited Edition Package. Le mie più sincere congratulazioni a chi l'ha ideata.
Minotaur ha tutte le caratteristiche per meritarsi una nomination (se voleste regalarmelo, beh, come potrei dirvi di no?), perchè è una straordinaria operazione metti-il-fan-nella-rete. Però ora basta: no more nominations please, lasciatemi in pace!
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Elf Power - Dream in Sound, vette pop e vuoti di produzione [4/5]

By martchelo on giovedì, dicembre 09, 2010

Ho letto da più parti che Dream in Sound è il miglior album degli Elf Power. Avendo da poco scritto del loro omonimo, ultimo e valido album, Elf Power appunto, mi sono piacevolmente immerso nell'ascolto di questo album del 1999, il loro terzo lavoro.
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Gli Arcade Fire nominati per i Grammy: l'impero del ma(le)instream ci attacca!

By martchelo on venerdì, dicembre 03, 2010

Non ho mai nascosto di avere un approccio fieramente snob alla musica, peraltro confortato dalla lettura di qualsiasi classifica di vendita. Ai miei beniamini, quasi sempre relegati in angoli bui della scena musicale mondiale, ho sempre augurato fortuna e successo. Ma non nascondo un'insana gelosia, un sentimento possessivo per cui in fondo spero che i miei amati rimangano mio esclusivo appannaggio. O perlomeno di un gruppo di eletti.
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Gli Editors e Flood: l'importanza del produttore e la difficoltà di ripetersi

By martchelo on mercoledì, dicembre 01, 2010

Il produttore musicale è quanto di più simile ci sia, nel mondo sonoro, all'allenatore di una squadra di un qualsiasi sport. La storia della musica è zeppa di esempi che dimostrano come quest'uomo invisibile ai più sia in grado di fare la differenza, consentendo alle band di ottenere il massimo dalle proprie potenzialità e, in alcuni casi, anche di più.

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