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Antlers - Burst Apart, piacevole ed insapore [giudizio: 3/5]

By martchelo on venerdì, maggio 27, 2011

Quarto album per gli Antlers, band di Brooklyn guidata da Peter Silberman. Ho letto un gran bene di Hospice, il loro lavoro precedente (che dovrò ascoltare) e mi sono quindi approcciato con la dovuta curiosità a Burst Apart.
Il sound degli Antlers è ovattato, un indie-rock sfumato, contaminato di dream-pop, evocatore di lentezza più che veicolatore di energia.
Burst Apart non è un album trascinante, è piacevole, rilassante e morbido. Gli Antlers mi ricordano tantissimo il lato più intimista dei Portugal. The Man (che ritengo superiore come gruppo) sia per i suoni che per lo stile vocale. Le canzoni seguono fedelmente l'approccio malinconico e d'atmosfera che permea tutto l'album, non sorprendono per genio melodico o capacità di osare: insomma la scrittura dei brani è molto normale.
Burst Apart è un album piacevole, gli Antlers una band in grado di offrire musica di buona qualità anche se innocua e un po' insapore. I don't want love però è un gran pezzo.
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Fleet Foxes - Helpness Blues, sono bravi ma che palle! [giudizio: 2/5]

By martchelo on giovedì, maggio 26, 2011

Ho qualche difficoltà nel recensire i Fleet Foxes. A suo tempo avevo preferito glissare sull'omonimo album di debutto, Fleet Foxes appunto, ma ho deciso di smettere di fuggire ora che Helpness Blues, il secondo album è uscito e ha ricevuto grandi elogi da parte della critica, così come già era avvenuto col primo lavoro.
Chi sono io per contraddire una vastissima schiera di siti, riviste, blogger? Nessuno. E in quanto tale posso quindi farlo a cuor leggero.
Il folk dei Fleet Foxes è gentile e bucolico, indie non nel senso stretto ma per la sua tendenza a non seguire alcuna delle mode correnti, mainstream o alternative che siano. Eh si, perchè questo è un folk antico (nei modi e nei suoni), privo di qualsiasi venatura rock, ricco di armonie vocali, di gentilezza...e però che palle!!!
A rischio di sembrare un superficiale rocker (beh, quasi una certezza...) devo dire che non ce la faccio, i Fleet Foxes mi annoiano tremendamente. Non è il singolo brano il problema, è l'insieme. In un album di brani così ne posso tollerare uno, massimo due! Di più no, non ce la posso fare.
Il lato buono dei Fleet Foxes mi ricorda terribilmente Simon & Garfunkel (e anche qualcosa dei Band of Horses), grandissimo duo, inarrivabile nel suonare un certo tipo di folk. E siccome sono inarrivabili non vengono certo raggiunti da Helpness Blues, che rimane ad anni luce quanto a genio melodico: Grown Ocean.
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Adele - 21, l'esca del singolo e la noia dell'album [giudizio: 2/5]

By martchelo on mercoledì, maggio 25, 2011

Io non amo il R&B e la black music in genere. Inoltre non mi piace il rifarsi pedissequamente a stili musicali di decenni fa per darsi un'aura di classicità, di stile, di atemporalità non appena sfornato il primo disco. Questo andazzo (R&B + stile retrò) riguarda un considerevole numero di cantanti, debuttanti o quasi, e spesso in vetta o comunque ai primi posti delle classifiche di vendita.
Nonostante io non bazzichi questi generi musicali confesso di essere rimasto colpito dal singolo di Adele, cantante inglese al suo secondo album, 21, dopo il debutto chiamato 19 (nome album=nome età, evviva la fantasia). Rolling in the deep è un gran pezzo, grande sound, scrittura semplice ma efficace, arrangiamento bello e furbo: la canzone ha un groove clamoroso, fa breccia al primo ascolto e riesce a durare (certo, adesso che l'abbiamo sentita centinaia di volta tra radio e tv cominciamo a non poterne più, ma non è colpa di Adele). E la voce, la voce è grandissima, intensa, espressiva, insomma perfetta.
I presupposti per ascoltare 21 c'erano tutti. Peccato. Già, peccato perchè l'album è una palla terribile, un noia mortale. Questo odioso meccanismo del pezzo civetta e dell'album bufala è tristemente comune (Duffy per dirne una...) e odioso. Adele ha del potenziale, il singolo lo dimostra ampiamente, ma 21 offre l'immagine di una giovane vecchia, incline a cantare pezzi lenti e d'atmosfera; ed è facile spiegare perchè: con una voce così riesce a far sembrare interessanti anche brani normalissimi e non avrebbe difficoltà a comporne un paio al giorni. Ma fra sembrare interessanti ed esserlo veramente c'è una bella differenza.
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Bob Dylan, i suoi 70 anni e l'insopportabile litania delle celebrazioni

By martchelo on martedì, maggio 24, 2011

Bob Dylan ha compiuto 70 anni, è questa la sconvolgente notizia che voglio darvi! Metti che non lo abbiate letto da nessuna parte (ovvero praticamente su tutti i siti e i blog del mondo nell'ultima settimana...).
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Arcade Fire, riedizione di Suburbs con 2 inediti: Speaking in Tongues e Culture War

By martchelo on martedì, maggio 24, 2011

E no, non si fa così! A un anno (più o meno) di distanza dalla pubblicazione del fortunato (e bellissimo) Suburbs gli Arcade Fire cadono nella tela del Ragno e giocano uno scherzetto mica tanto simpatico ai fan. Oplà: ecco a voi una bella riedizione di Suburbs, la Deluxe Edition contenente, oltre al CD, il DVD Scenes From the Suburbs diretto da Spyke Jonze e 2 canzoni inedite:
  • Speaking in Tongues (non un granchè, realizzata assieme a David Byrne riprende il titolo di un famoso album dei Talking Heads)



  • Culture War, inedito vero, buona canzone con qualche spunto interessante (ma niente di incredibile)


Però stavolta il "ricatto" è troppo smaccato e ravvicinato: per quanto mi riguarda il lussuoso cofanetto rimarrà sugli scaffali (se avessero atteso qualche anno e l'avessero arricchito di più materiale inedito però ci avrei fatto un pensierino...).
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Pearl Jam Twenty, 20 anni sembran pochi (poi ti volti a guardarli e non li trovi più): festival, film e libro

By martchelo on martedì, maggio 17, 2011

Le autocelebrazioni non sono il massimo della vita ma sono un peccato veniale se riguardano una band che ha seminato grande musica dal 1991 ad oggi. I Pearl Jam di Eddie Vedder sono un'indiscutibile colonna dell'american rock (lasciamo stare il grunge, loro non c'entrano niente) e ci hanno regalato canzoni indimenticabili e una voce che ha fatto storia nel panorama rock mondiale.
E così dopo 20 anni di carriera i Pearl Jam giustamente festeggiano. Il 3 e 4 settembre saranno la band portante di un loro festival musicale in cui sfoggeranno ospiti di prim'ordine: Strokes, Queens of the Stone Age, Mudhoney, Joseph Arthur, Liam Finn, the Swell Season's Glen Hansard e X's John Doe. Appena finito il festival partiranno per un tour in Canada.
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Okkervil River - I Am Very Far, il capolavoro di Will Sheff [4/5]

By martchelo on lunedì, maggio 16, 2011

I Am Very Far, sesto album degli Okkervil River lo attendevo con curiosità, 3 anni dopo la parziale delusione di The Stand Ins, perchè questa band mi ha da sempre incuriosito anche se raramente convinto. Il sentimento prevalente dopo aver ascoltato un album degli Okkervil River è infatti sempre stato di parziale soddisfazione, di incompiutezza: bravi ma potrebbero fare (molto) di più.
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Frightened Rabbit - Sing the Greys, così tutto ebbe inizio [giudizio: 3/5]

By martchelo on mercoledì, maggio 11, 2011

Sing The Greys è il primo album dei Frightened Rabbit. Pubblicato nel 2006, m'è capitato di ascoltarlo qualche sera fa, esplorando a ritroso il piccolo (3 album ad oggi) mondo della band di Scott Hutchison.
Se l'apice della produzione dei conigli è rappresentato da The Midnight Organ Fight, loro secondo lavoro, è ragionevole aspettarsi qualcosa di buono anche da questo Sing The Greys, pubblicato solo 2 anni prima.
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Foo Fighters - Wasting Light, solo uno svago pop [giudizio: 3/5]

By martchelo on martedì, maggio 10, 2011

Dave Grohl è stato il batterista dei Nirvana. Non fosse per questo, non trascurabile, dettaglio io non assocerei mai i Foo Fighters ai Nirvana. Ora, io non so dire se il grunge sia mai esistito e, nel caso, esattamente cosa fosse ma sono sicuro che i Nirvana fossero grunge. I Foo Fighters sono tutt'altro, suonano un hard rock marcatamente americano, con una fortissima componente melodica e pop, condita da chitarroni più innocui che aggressivi e coretti facilmente orecchiabili.
Wasting Light è il settimo album dei Foo Fighters ed è definito da Dave Grohl come "il più heavy mai registrato" (se lo dice lui...). Leggo da più parti parallelismi coi Queens of the Stone Age, il gruppo stoner-rock con cui Dave Grohl ha collaborato a più riprese. Qualcosa di vero c'è (vedi Rope ad esempio) ma il sottinteso delle due band è veramente diverso. Tanto i QOTSA sono un gruppo hard di nicchia, quanto i Foo Fighters sono un gruppo easy da stadio, da divertimento immediato e leggero.
Non mi hanno mai convinto i Foo Fighters, soprattutto dopo aver ascoltato Dave Grohl dal vivo: in estrema sintesi, non sa cantare, su disco riesce a sembrare ciò che non è, ovvero un cantante hard rock.
Wasting Light peraltro rispetta in pieno le premesse, è un disco rock, immediato e divertente, mai duro sempre melodico. Io trovo i Foo Fighters un gruppo un po' di plastica, il loro hard rock mi sa tanto di MTV. Gente simpatica insomma, ma dalla quale non attendersi grande musica, solo un po' di sano svago: Bridge Burning.
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Gli Arcade Fire dal vivo con Cyndi Lauper cantano "Girls Just Want to Have Fun"

By martchelo on lunedì, maggio 09, 2011

Che abbinamento bizzarro!  Gli Arcade Fire, alfieri della musica indie dal vivo assieme a Cyndi Lauper, un'icona della musica pop anni '80.
Surreale ma divertente questa loro esibizione al New Orleans Jazz Fest, in cui gli Arcade Fire interpretano a modo loro (ma anche piuttosto fedelmente) Girls Just Want to Have Fun di Cyndi Lauper.
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