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The Strokes, Under Cover Of Darkness è il mediocre singolo estratto da Angles (album che non ascolterò)

By martchelo on giovedì, marzo 31, 2011

Io gli Strokes non li ho mai amati, li consideravo degli oggetti misteriosi già ai tempi del pur valido This Is It. Ricordo che leggevo con orrore degli improbabili paragoni coi White Stripes, campati in aria e sballati da tutti i punti di vista: non mescoliamo m...a e cioccolata! E' bastato attendere qualche anno per comprendere l'abisso che separa le 2 band.
Cmq mi sono via via disinteressato della carriera degli Strokes, e penso di aver fatto benissimo. Ma ieri mi sono detto: visto che è uscito il nuovo album, chissà come sono adesso gli Strokes? Ho quindi ascoltato Under Cover Of Darkness, singolo estratto dal nuovo album Angles. Canzonetta insipida, senza arte nè parte, compositivamente parlando piatta, armonie elementari, suoni mediocri nonostante di budget per la produzione suppongo ne abbiano (la chitarra è un pianto...). Il tutto non certo nobilitato dalla voce anonima di Julian Casablancas, front-gossip-man di questa sopravvalutata band americana.
Insomma, Under Cover Of Darkness mi è piaciuto così poco che Angles non lo ascolterò nemmeno. E mi sa che non mi perderò nulla.
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Lykke Li - Wounded Rhymes, pop d'autore e di qualità (ma non è un capolavoro) [4/5]

By martchelo on martedì, marzo 29, 2011

La svedese Lykke Li pubblica il suo secondo album, Wounded Rhymes, a 3 anni di distanza da Youth Novels, che ottenne discreti riscontri. Perlomeno così leggo perchè, onestamente, non l'ho ascoltato. Mi approccio quindi a Wounded Rhymes incuriosito da quanto ho letto di buono anche su questo secondo lavoro.
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Arcade Fire vs National: 5 luglio a Milano e Ferrara, la guerrilla dei concerti e l'obbligo di scegliere

By martchelo on lunedì, marzo 28, 2011

Nel corso di un anno non sono molti (purtroppo) i concerti che reputo interessanti e che quindi seguirei volentieri. Nel 2011 ho visto finora quello, eccezionale, dei Band of Horses a Bologna e mi proponevo di andare a quelli, annunciati, di Arcade Fire e National.
Con orrore ho però scoperto una terribile verità: suonano lo stesso giorno!! Il 5 luglio gli Arcade Fire suoneranno a Milano, all'Arena mentre i National saranno a Ferrara nell'ambito della manifestazione Ferrara sotto le Stelle. Ma è pazzesco!!! Non penso di essere l'unico interessato a entrambi i concerti, questa sovrapposizione figlia, immagino, più della trascuratezza dei promoter che di un preciso piano è veramente un'enorme cagata.
Mio malgrado mi son trovato così a scegliere e ho optato per gli Arcade Fire. Per un paio di motivi:

  • la cornice dell'Arena è suggestiva
  • mi pare una band che dal vivo può dare di più dei National
Mi auguro che gli eventi conforteranno tale scelta, certo ne avrei fatto volentieri a meno...
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Eddie Vedder e l'ukulele: no, grazie!

By martchelo on mercoledì, marzo 23, 2011

I pregiudizi sono una cosa disdicevole, me ne rendo conto.
E sbilanciarsi prima di aver ascoltato un disco non è mai una buona idea. Inoltre io sono un grande fan dei Pearl Jam e adoro Eddie Vedder come cantante, inserito nella mia top 5 dei cantanti rock all-time.
Che la vena creativa della band di Seattle si sia un po' inaridita è un fatto e così è normale che i membri del gruppo si muovano autonomamente, alla ricerca di nuovi stimoli e sfide.
Così il buon Eddie si appresta a pubblicare (il 31 Maggio) il suo secondo disco da solista dopo la fortunata (ma per me noiosa...) colonna sonora di Into The WildUkulele songs.
Ukulele, esatto. Avete letto bene, e intuito meglio: è un album di solo voce ed ukulele con, pare, qualche inserto di violoncello per cercare di rendere più digeribile il tutto. Ora, non voglio certo sminuire l'ukulele, questa sorta di chitarra in miniatura, buona, al più, per fare da sporadico contrappunto. Ma onestamente un album intero di voce ed ukulele, mi pare troppo! Di questo progetto apprezzo il coraggio (ce ne vuole parecchio) di Eddie Vedder e la partecipazione (in una canzone) di Cat Power, ma non so se apprezzerò altro, a cominciare dal singolo Longing to Belong.
A parziale consolazione di questa bizzarra uscita Eddie pubblicherà anche Water on the Road, un DVD live, diretto da Brendan Canty, che racconta i concerti solisti tenuti da Vedder il 16 e 17 Agosto 2008 al Warner Theatre di Washington DC..
Di seguito le tracklist di Ukulele songs e Water on the Road.

Ukulele songs
1. Can’t Keep
2. Sleeping by Myself
3. Without You
4. More Than You Know
5. Goodbye
6. Broken Heart
7. Satellite
8. Longing to Belong
9. Hey Fahkah
10. You’re True
11. Light Today
12. Sleepless Nights (featuring Glen Hansard)
13. Once in Awhile
14. Waving Palms
15. Tonight You Belong to Me (featuring Cat Power)
16. Dream a Little Dream

Water on the Road
1. The Canyon
2. Sometimes
3. Trouble
4. Around the Bend
5. Girl From the North Country
6. Guaranteed
7. Setting Forth
8. Far Behind
9. No Ceiling
10. Rise
11. Golden State
12. Society
13. Forever Young
14. Ed Piano (Instrumental)
15. I’m Open
16. Man of the Hour
17. Driftin’
18. No More
19. You’re True
20. Ukulele Interlude (Instrumental)
21. Unthought Known
22. Arc
23. Hard Sun
24. The Canyon (reprise)
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PJ Harvey - Let England Shake, una geniale sferzata folk [5/5]

By martchelo on lunedì, marzo 14, 2011

PJ Harvey è una grande artista, attiva da quasi 20 (sic!) anni nel mondo indie, anche se capace di muoversi orizzontalmente su terreni sonori diversi e non necessariamente alternativi, con l'unica costante di essere sempre un'antagonista. Troppo personale e disturbante Polly Jean per essere adatta a vaste platee. Anche se, va detto, il successo l'ha ottenuto, sia di critica che di pubblico, una specie di plebiscito nel mondo indie, ma con anche significative incursioni in un ambito più allargato. Io ho seguito la sua carriera in maniera discontinua, tanto fui folgorato da To Bring You My Love, quanto rimasi parzialmente deluso dai successivi lavori. Così lascia PJ Harvey da parte per un po'...
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Portugal. The Man - Censored Colors, grandi e irrisolte melodie [giudizio: 4/5]

By martchelo on mercoledì, marzo 09, 2011

I Portugal. The Man sono un gruppo che mi sta intrigando parecchio. Sto vagando da qualche settimana nella loro discografia e più li ascolto più ho difficoltà a inquadrarli, a definirli, a sapere cosa aspettarmi da questa band dell'Alaska. Se è vero che i Portugal. The Man possiedono uno stile riconoscibile, grazie anche alla versatile ma indefinibile voce di John Gourley, è altrettanto vero che ogni disco ne svela aspetti differenti.
Censored Colors, loro terzo lavoro, è l'album delle aperture melodiche, di canzoni pensate in grande, con echi spesso più soul che rock, senza tracce di minimalismo se non per quell'understatement che fa parte integrante del DNA Indie. Come sempre gli arrangiamenti non sono banali, lo sviluppo delle canzoni sorprende e spinge ad ascoltare e riascoltare il cd perchè ogni volta si ha la sensazione di aver colto solo in parte il messaggio musicale della band. C'è un qualcosa di indefinito e affascinante in Censored Colors e nei Portugal. The Man, forse anche di irrisolto.
Ma è bello così: All Mine (trovata solo in versione acustica, su disco è anche meglio).
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Frightened Rabbit - The Midnight Organ Fight, dritti al cuore [giudizio: 4/5]

By martchelo on venerdì, marzo 04, 2011

Anno 2008, gli scozzesi Frightened Rabbit pubblicano il loro secondo album. Ne scrivo oggi per un banale motivo: li ho ascoltati ieri sera e mi sono accorto che mancavano su MantaRay: gravissimo!
The Midnight Organ Fight è un album eccellente: la miscela indie-folk-rock del quintetto di Glasgow è energia pura, diretta e spontanea senza mediazioni cerebrali o inutili barocchismi.
I Frightened Rabbit puntano al cuore, allo stomaco di chi ascolta, scrivono canzoni di presa immediata ma non banali e si giovano della convincente voce di Scott Hutchison, riconoscibile ed espressiva, non incredibile come qualità canore ma carismatica e perfetto compendio alla parte strumentale dei loro brani.
Non troverete innovazione o sconvolgenti soluzioni musicali, ma tanta buona musica, energia e canzoni di livello, The Midnight Organ Fight merita l'ascolto: Old Old Fashioned.
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