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The Fixer, delude il primo singolo dei Pearl Jam tratto da Backspacer

By martchelo on lunedì, agosto 31, 2009

I Pearl Jam li seguo da tempo, ho tutti i loro album, li ho visti in concerto: l'uscita del primo singolo estratto da Backspacer(negli scaffali più o meno virtuali dal 18 settembre 2009) mi ha quindi incuriosito parecchio. E quindi vado su YouTube e, bravo bravo, m'ascolto il singolo. Una volta. Due. Tre... Insisto... Mannagg'... Allora, siamo sinceri: ero partito prevenuto.M'aspettavo un bel pezzo rock, ben confezionato, magari non in grado di sorprendermi ma di rassicurare il mio io musicale basico: ovvero i Pearl jam magari non hanno più molto da dire però non deludono mai.
E invece ... sigh.
Mi hanno deluso!
E pure parecchio.
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Pixies: breve storia dei primi anni di Black Francis, Joey Santiago, Kim Deal e David Lovering

By martchelo on venerdì, agosto 21, 2009

Ricordo benissimo quel periodo: pieni anni '80, musica elettronica a go-go, timpani inondati di motivetti facili, gruppi e gruppetti di ogni tipo che facevano una canzone, due al massimo e poi tornavano nell'oblio. Beh, nonostante io in realtà amassi e ami tutt'ora la leggerezza elettronica di quei suoni, ero alla ricerca di qualcos'altro, qualcosa di davvero diverso. Però è difficile trovare qualcosa se non si sa bene cosa si sta cercando...

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Franco Battiato: il Maestro

By martchelo on giovedì, agosto 20, 2009

Per un'evidente forma di snobismo ho atteso un po' prima di parlare di un artista italiano. Scegliere di chi scrivere è stato però facile, fin banale: Franco Battiato è un eletto, baciato in fronte dal genio dell'ispirazione. Come si può leggere sull'immancabile Wikipedia la sua produzione artistica, non solo musicale, è impressionante. Così come impressionante è la sua totale disattenzione verso il look; ricordo di averlo visto in concerto a Milano presentarsi sul palco con abbigliamento da vecchio zio in disarmo, sembrava che si fosse appena alzato dalla poltrona sulla quale stava leggendo un saggio col plaid sulle gambe. Ma l'energia che sprigionò sul palco fu sorprendente, ribaltò le perplessità estetiche della platea con la capacità di provare e trasmettere emozioni vere. Il suo approccio creativo alla musica ha qualcosa in comune con quanto ho appena scritto. Il Maestro sperimenta in totale libertà, ignora con gioia i meccanisi commerciali, ricerca la melodia per propria gioia e gusto, si evolve e cerca nuove vie a prescindere dagli anni di carriera che ha alle spalle. Battiato è una sorpresa costante: per la personalissima leggerezza e profondità del canto, per la cura degli arrangiamenti, per i surreali, magici e mai banali testi, sempre in bilico tra fisica e meta-fisica, realtà e immaginazione, sesso e castità.
Certo a qualcuno può apparire troppo cerebrale, dar l'impressione di essere noioso, se non "vecchio". Ma al contrario di tanti navigati artisti, il Maestro non è vecchio, è uno spirito libero che dona leggerezza attraverso la conoscenza di sè e del mondo.
Forse mi sono fatto un po' prendere la mano, penso si sia capito che Franco Battiato non mi dispiace affatto.
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Pink Floyd: un must e un gruppo che fatto la storia della musica

By martchelo on mercoledì, agosto 19, 2009

Difficile sbagliare coi Pink Floyd, in linea di massima fai sempre bella figura. Gli appassionati di musica annuiranno con gravità, dando la loro preziosa approvazione, mentre gli altri, mal che vada, canticchieranno felici Wish you were here o Another brick in the wall. A parte le reazioni altrui i Pink Floyd non si discutono, il dibattito può nascere quando si analizza la loro considerevole produzione e se ne valutano i momenti di massimo splendore.
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Depeche Mode: passato, presente (e pensione?)

By martchelo on martedì, agosto 18, 2009

Avrebbero dovuto essere una moda veloce, perlomeno così dichiaravano col nome che si scelsero nel 1980. Di quattro che erano, i tre elementi portanti compongo a tutt'oggi la line-up dei Depeche Mode e proseguono a pubblicare, sia pur sempre più sporadicamente, nuovi album. E' difficile che qualcuno non sappia chi sono, tuttavia Wikipedia rimedia a qualsiasi lacuna: magia del web.
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The White Stripes, pietra angolare dell'Indie-Rock

By martchelo on lunedì, agosto 17, 2009


I White Stripes non sto a spiegare chi sono, tanto c'è già scritto su Wikipedia.
In realtà non voglio nemmeno scrivere di un album in particolare, mi sembra importante condividere coi miei affezionati lettori (già 2, wow) la mia passione per questo duo americano, pietra angolare dei miei gusti sonori. Attorno ai White Stripes ruotano ore di miei ascolti: può apparire paradossale, ma l'essenziale, se non scarna, struttura musicale dei loro pezzi rivela ad ogni ascolto nuovo sfumature.
Jack e Meg (beh, diciamo Jack e basta) regalano emozioni fortissime, a tratti primitive, che si scolpiscono nell'anima. Perlomeno nella mia.
L'essenziale line-up vede Meg alla batteria ritmare in maniera elementare ma efficacie utlizzando i piattti senza parsimonia. Jack fa il resto: compone, suona la chitarra con uno stile fantastico, ruvido, imperfetto, potentissimo, con una sensibilità ritmica straordinaria e canta nello stesso modo, senza mediazioni per i cultori del bel canto, sussurri e grida perfettamente alternati danno voce alla sua anima.
Vi consiglio di ascoltare un album a caso, di canzoni brutte non sono ancora riusciti a farne e di grandissimi pezzi ne hanno registrati a iosa. Ah, dimenticavo: se normalmente ascoltate Britney Spears o Max Pezzali probabilmente non apprezzerete granchè i White Stripes.
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La testina sul piatto

By martchelo on lunedì, agosto 17, 2009

La testina (del giradischi) s'appoggia sul vinile: parte il fruscio, è tempo di musica. Quest'inizio aulico-poetico mi ricorda i miei primi ascolti e quindi ben s'adatta ad un inizio in ambito musicale.
Ma si sentiva bisogno di un nuovo blog, per di più riguardante la musica? No!
Tuttavia ho voglia di condividere il mio modo di ascoltare la musica, quindi lo faccio lo stesso.
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