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The Dead Weather - Sea of Cowards [4/5] Jack White e Alison Mosshart viscerali e divertiti

By martchelo on mercoledì, maggio 26, 2010

A un anno di distanza dal fortunato debutto Horehound, i Dead Weather tornano alla ribalta con un nuovo lavoro. Sea of Cowards vede la formazione guidata da Alison Mosshart e Jack White ribadire e sviluppare il percorso musicale intrapreso col primo album.
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The New Pornographers - Together, gradevole ma manca un po' di energia [3/5]

By martchelo on martedì, maggio 18, 2010

Quinto album per i New Pornographers, band canadese ad oggi capace di sfornare un paio di album straordinari, Mass Romantic e Twin Cinema. Il loro precedente lavoro, Challengers, è di 3 anni fa e, senza essere straordinario, fu un buon album anche se non ebbe particolari riscontri. Cosa attendersi da Together è un bel dilemma.
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The National - HighViolet, tra epica e sogno [4/5]

By martchelo on venerdì, maggio 14, 2010

Arrivare al quinto album è motivo di soddisfazione nel vorticoso usa-e-getta-la-band che caratterizza l'industria musicale. Certo aiuta essere a lato del sistema, smaccatamente indie e slegati dalle logiche dell'apparire. I National sono un gruppo manifesto della musica intimista e alternativa, morbidi e veementi allo stesso tempo. Ma anche alle prese con un bel problema.
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Okkervil River - Down The River of Golden Dreams, country-folk poco indie [giudizio: 2/5]

By martchelo on mercoledì, maggio 12, 2010

Il secondo album degli Okkervil River, band texana, apprezzato e celebrato da gran parte della critica indie, a me non è piaciuto granchè. Down The River of Golden Dreams è un album che ribadisce tutto ciò di buono e meno buono che già conosciamo degli Okkervil River. Le atmosfere indie-folk, spesso acustiche, questa volta sono accompagnate da influenze country più evidenti che in passato mentre le sferzate rock che caratterizzano album come Black Sheep Boy cedono il passo ad atmosfere più intime: nel complesso le ballate prevalgono sul resto fino a comporre un quadro più tradizionale che indie, in cui l'inusuale viene emarginato a favore di sonorità più classiche.
Down The River of Golden Dreams non è un brutto album ma mi ha deluso, gli Okkervil River hanno lasciato tutta o quasi la loro energia a beneficio di un sound intimista che non colpisce più di tanto, poco originale né dotato della classe necessaria per fare la differenza. It Ends With a Fall.
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The White Stripes - Under Great White Northern Lights, la strepitosa (auto)celebrazione live di una band imperdibile

By martchelo on martedì, maggio 11, 2010

Dieci anni di musica meritano un'adeguata celebrazione. Jack e Meg White, i marito-e-moglie fratello-e-sorella in-realtà-solo-amici-oramai, si regalarono nel 2007 una tournée stravagante, periferica e straordinaria in ogni remoto meandro del Canada. Nel bellissimo film Under Great White Northern Lights realizzato da Emmett Malloy vediamo i White Stripes suonare in ogni dove e in ogni modo: nella piazza di un piccolo paese, su una barchetta, in un bowling, in una baita, in un'ospizio... ma anche in location più consone al loro status, come il Savoy Theatre a Glace Bay, in Nova Scotia (cosa che peraltro le cornamuse chiariscono senza ambiguità).
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Okkervil River - Black Sheep Boy, freschezza e maturità [giudizio: 4/5]

By martchelo on giovedì, maggio 06, 2010

Nel 2005 gli Okkervil River pubblicarono Black Sheep Boy, il loro terzo album. La band formatasi nel 1998 in Texas si inserisce naturalmente nel ricco filone indie-folk, con rimandi sia rock che, seppur più blandi, country. Nella musica degli Okkervil River si trovano elementi che rimandano a Wilco e National ma anche EELS e Arcade Fire, solo per nominarne alcuni.
Black Sheep Boy è forse il loro lavoro più riuscito, in cui freschezza e maturità si bilanciano perfettamente. Il sobrio alternarsi di dinamiche rock e intimità acustica caratterizza fortemente il suono degli Okkervil River, bravi e disinvolti nel distillare atmosfere e ritmi differenti senza perdere di vista l'armonia complessiva dell'album, quello per cui ogni brano è un pezzo di un unico puzzle (che metafora, eh!?).
Gli Okkvervil River sono un ottimo gruppo, anche se non straordinario, hanno composto alcuni brani straordinari (ascoltate For Real) e non hanno grandi punti deboli. La scrittura dei brani è di ottimo livello, gli arrangiamenti validi e il risultato sempre gradevole: Black Sheep Boy merita di essere ascoltato.
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Black Francis - Nonstoperotik, gradevolmente scialbo

By martchelo on lunedì, maggio 03, 2010

"Finalmente è tornato, il mio ciccione adorato". Perdonate questo inizio con rima baciata, ma Black Francis merita un trattamento speciale. Il leader dei Pixies (che verranno il 6 giugno in Italia, unica data a Ferrara, da non perdere!) è giunto al suo quattordicesimo album solista, sia pure variando un po' il nome d'arte (in passato si faceva chiamare Frank Black) e i compagni di viaggio (vedi i Catholics ad esempio). La vita artistica post-Pixies del genio oversize di Boston è sempre stata difficile, costantemente alle prese coi paragoni col passato Black Francis ha composto un'impressionante mole di canzoni e ha percorso strade assai differenti tra di loro senza mai, purtroppo, riuscire a scrollarsi di dosso l'ingombrante ombra dei Pixies.
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