Stati Uniti e Gran Bretagna ci hanno abituati a sfornare vagonate di band promettenti senza soluzione di continuità. Gli
Editors fanno parte della nidiata 2005, anno in cui pubblicarono
The Back Room, il loro
promettente (ma nulla più) album d'esordio. Il gioco ai paragoni scattò subito e con grande originalità il parallelo coi
Joy Division non si fece attendere. Paragone peraltro abbastanza corretto anche se è bene evidenziare quanto di
new wave ci sia nella musica dei quattro di Birmingham. Ma basta con l'ozioso esercizio di similitudini e incasellamenti per genere, è meglio parlare di musica, in particolare del secondo album degli Editors.
An End Has a Start è un
bellissimo album e un vero salto in avanti rispetto all'esordio. Se in The Back Room si potevano apprezzare i germogli di una (potenziale) grande band, in questo album se ne ammirano i frutti: la
voce di Tom Smith è
perfetta, profonda e vibrante, sa trasmettere energia e feeling in un
mirabile equilibrio di stile e intensità, i
suoni sono
pieni, caldi e distanti allo stesso tempo, venati di
dark ma pronti ad esplodere in maestose
aperture melodiche.
Forse mi sono fatto un po' prendere dall'enfasi retorica, ma
An End Has a Start, per chi ama il genere, è un album
da avere assolutamente. Per farvi un'idea consiglio
The Racing Rats: semplice nella costruzione ma perfetto per interpretazione e arrangiamento, che singolo!