Little Scream (non fatevi ingannare dalla grafica allarmante del sito) altri non è che Laurel Sprengelmeye, che dal nativo Iowa è emigrata in Canada, a Montreal, dove ha registrato
The Golden Record, album di debutto dal titolo un po' altisonante.
E peraltro poco rappresentativo di un album in cui
folk (molto),
pop (poco),
rock (a tratti), sperimentazione
art-rock e
psichedelia (ad esempio i 2 minuti di registrazione di pioggia scrosciante in coda alla conclusiva
Hallowed) si miscelano con
grazia e undertstatement, rivelando una sensibilità insolita e una prospettiva musicale personale.
Del resto che
Little Scream abbia dei numeri lo dimostrano le collaborazioni con
Arcade Fire (di cui non si sentono molti echi) e
National (di cui si sentono molti echi), entrambe valide come una sorta di
certificazione di qualità.
The Golden Voice richiede un ascolto attento, non superficiale, perchè non è un album immediato, a tratti è rarefatto, stagionalmente lo definirei sbagliato:
c'è più autunno che primavera in questo lavoro. Ma la sensazione che mi trasmette è di
profondità, Little Scream ha del
talento nel toccare le corde giuste, anche se mancano episodi di vera eccellenza nella scrittura dei brani e la lentezza talvolta pare eccessiva.
The Lamb è un buon esempio della personale via melodica di Little Scream, e anche se faticherà a farsi largo tra le non poche proposte simili che esistono,
The Golden Voice vale l'ascolto.