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John Maus - We Must Become the Pitiless Censors of Ourselves, la dark-wave anni 80 è come Captain America [giudizio: 4/5]

By martchelo on venerdì, luglio 29, 2011

John Maus, americano di Austin, è cresciuto a pane a musica elettronica d'oltremanica. Prendete i primi Depeche Mode, i Kraftwerk, Peter Murphy...insomma prendete un po' quel che volete del mondo new wave dark gothic degli anni '80 e non sbagliate. La musica di John Maus è un po' come Captain America, a distanza di 30 anni viene scongelata ed è esattamente identica a come la ricordavamo (che poi John Maus sia nato nel 1981 è un dettaglio irrilevante).

We Must Become the Pitiless Censors of Ourselves è il terzo album di John Maus e non può non rientrare nel battutissimo filone nostalgico che evoca e riabilita gli anni '80, un periodo formidabile per la musica elettronica che in passato fu archiviato con superficiale colpevolezza dalla critica musicale ancorata ai suoni dei '70.
We Must Become the Pitiless Censors of Ourselves non propone nulla, assolutamente nulla di nuovo, è un esercizio di stile, è John Maus che ci dice: sentite un po' come sono bravo, il mio sound è perfettamente eighties, la voce pure, la registrazione è addirittura magistrale nel rendere anche le imperfezioni di quegli anni.
In tutto ciò John Maus è brillante, crea canzoni affascinanti, musica nuova che pensi di aver già sentito, evocatrice di ricordi impossibili (è musica nuova, appunto). Se tutto ciò abbia senso onestamente non lo so, ma il disco è bello ed emana un fascino oscuro: Believer.

 
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