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Matt and Kim - Sidewalks, una vera bufala!

By martchelo on lunedì, gennaio 31, 2011

Ho letto e sentito parlare così tanto e così bene di Matt and Kim (che nome orribile, non potevano sforzarsi di più) che non potevo fare a meno di ascoltare qualcosa della loro produzione. Sidewalks, il loro terzo album, è l'occasione giusta per conoscere meglio questo duo di Brooklyn. A fatica cerco di dimenticare le entusiastiche recensioni che ho letto, quasi tutte accomunate nel sottolineare la solare e frizzante creatività del duo. Come si capisce dalla frase precedente non ci sono riuscito e dunque il mio ascolto è condizionate dalle alte aspettative.
Puntualmente deluse. Questo non è un grande gruppo nè tantomeno Sidewalks è un buon album. Tutto in questo lavoro suona casereccio, sembra un dischetto fatto in casa, poverissimo di suoni (ma che tastiera usano? una vecchia Bontempi?) e arricchito da idee melodiche che raramente vanno oltre il "carino". Le sonorità elettroniche, marcatamente indie-pop, sono decisamente scadenti (prodotti malissimo...) e, oltretutto, non sorprendono mai, la voce di Matt è norMALE, la scrittura dei pezzi lineare (anche se qualche buona canzone c'è).
Insomma, dove sta il genio, il talento da portare alla ribalta? Questo gruppo è insipido, ha qualità per me oscure e il disco sembra una demo neanche tanto promettente: Matt and Kim sono una bufala!
Where You're Coming From (non fatevi ingannare, le altre canzoni non sono di questo livello, purtroppo)
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The Decemberists - The King is Dead, back to folk [5/5]

By martchelo on giovedì, gennaio 27, 2011

Io ho molto amato la fase folk-rock dei Decemberists, durante la quale l'ambizione condita da un po' di megalomania li ha portati a realizzare un grande concept-album come The Hazards of Love, un lavoro sintomo di coraggio e talento non comuni. Allo stesso modo ammiro chi sa che per andare avanti bisogna cambiare e non necessariamente facendo un passo avanti.
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Silversun Pickups - Carnavas, un esordio da non perdere [giudizio: 4/5]

By martchelo on martedì, gennaio 25, 2011

Non ho mai scritto nulla dei Silversun Pickups, band di Los Angeles formatasi nel 2002 (così dice Wikipedia) e guidata da Brian Aubert. Carnavas, pubblicato nel 2006, rappresenta il loro primo album intero, dopo l'EP di esordio Pikul (non pensi si tratti di un titolo in un qualche dialetto del nord Italia ma non si sa mai XD). Il sound dei Silversun Pickups è curioso, attrae in quanto di difficile decifrazione: melodie vagamente new-wave, voce spesso malinconica e sottotraccia ma capace di improvvise sferzate di energia, suoni rotondi e orecchiabili ma anche riff incalzanti. Difficile definire bene questa band, ma non ho dubbi nel dire che la qualità non manca affatto, questi ragazzi sanno scrivere e suonare e, pur non essendo sconvolgenti, sono intriganti, perchè c'è profondità di scrittura e le canzoni si fanno ri-ascoltare più e più volte svelando sempre nuovi aspetti. Magari il singolo uscito ai tempi l'avete sentito: Lazy Eye.
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