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Horrors - Skying, drogarsi fa bene (alla creatività) [3/5]

By martchelo on lunedì, agosto 29, 2011

In 3 album gli Horrors hanno mostrato molte più sfaccettature e qualità di quanto fosse lecito attendersi ai tempi del loro (valido) esordio con Strange House, nel 2007. Il garage punk dell'album di debutto è un lontano ricordo, gli Horrors del 2011 oscillano allucinati (sarà per via dell'uso di ecstasy durante la registrazione di Skying, così dice il bassista Rhys Webb) tra shoegaze, elettronica anni '80 e indie-rock con inevitabili rimandi alla new wave. E quindi via coi soliti riferimenti ai soliti gruppi (Joy Division...gasp) ma con qualche citazione non inflazionata, vedi i Simple Minds di Jim Kerr. Faris Badwan, leader e vocalist degli Horrors cita a più riprese Jim Kerr senza peraltro rinunciare al suo stile, un po' strascicato ma abbastanza efficace. Skying è un album che ho ascoltato molto, forse perchè ho trovato qualche difficoltà nel farmi un'idea precisa del valore di questo album.
Se da un lato la versatilità degli Horrors è ammirevole, dall'altro non dev'essere un elemento condizionante per determinare la qualità di un album. Cioè, chissenefrega se sono stati capaci di evolvere in maniera significativa nel corso di 3 album, importa solo la qualità della loro musica. Skying è un album buono ma non eccezionale, gli Horrors sono una band tosta ma non particolarmente ispirata nella scrittura, raramente vanno oltre il buono (e mai sotto la sufficienza): niente miracolo, niente luce abbagliante che ci rende tutti dei "true believers", Skying è solo un buon album: Still Life, però, è un gran pezzo (molto Simple Minds...).

 
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