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Elliott Brood - Days Into Years [4/5]

By martchelo on martedì, maggio 22, 2012

Elliott Brood - Days Into Years (album cover)
Sto seriamente pensando di chiedere la cittadinanza Canadese. E visto che probabilmente me la negheranno ripiegherò su una vacanza in questa terra magica. Magica oh yes, perchè un qualche tipo di incantesimo deve pur esserci in queste terre nord americane, altrimenti non saprei come spiegare la prolificità musicale del Canada negli ultimi 10 anni.

Ora, per puro caso, mi sono imbattuto nell'ennesimo gruppo a me sconosciuto, nonostante io sia una specie di speleologo del rock: Elliott Brood, così si chiamano i tre di Toronto guidati da Mark Sasso, nonostante nella band non ci siano né un Elliott né un Brood. Ma poco importa.
Days Into Years è il terzo album di questa band antica, fuori dai tempi e dalle mode eppure allo stesso tempo attuale e fresca. Gli Elliott Brood suonano una musica apparentemente semplice, fondata su basi folk e country quantomai solide e essenziali, su cui si innestano melodie ammirevoli per gusto e sviluppo. Mark Sasso canta bene, è vario, riesce a essere allo stesso tempo classico e imprevedibile quel tanto che basta a donare a Days Into Years un'aura magica. E moderna, perchè in questo album la componente rock non manca, così come l'apporto della chitarra elettrica, dosata con intelligenza e grande energia: il suo accostamento al banjo riassume la cifra stilistica della band. Pur nella diversità gli Elliott Brood mi ricordano un po' i Band of Horses per le loro qualità armoniche e per la capacità di dare nuova linfa alla tradizione musicale americana.
Days Into Years non è un capolavoro ma è un grande album, che merita l'ascolto: l'apparente semplicità compositiva, l'energia sottesa e la profondità di Northern Air lo testimoniano.

 
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