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Franco Battiato: Inneres Auge, l'invettiva prevale sull'ispirazione

By martchelo on giovedì, dicembre 10, 2009


Criticare il Maestro non è una bella cosa e quindi mi guarderò bene dal farlo. Tuttavia nel caso di Inneres Auge (Il tutto è più della somma delle sue parti) è difficile abbondare con gli elogi o essere entusiasti. Franco Battiato è un'artista straordinario, con un eccezionale talento melodico, capace di uno stile inconfondibile e alla costante ricerca di nuove forme d'espressione.
Perlomeno fino ad oggi. Inneres Auge, suo ultimo lavoro, per una volta non mostra un'evoluzione, un nuovo percorso. In quest'album l'invettiva prevale sull'ispirazione, la consuetudine sulla sperimentazione e più in generale la creatività, in genere, latita. I brani di Inneres Auge sono in parte nuove composizioni e in parte vecchi brani più o meno noti ri-cantati e ri-arrangiati per l'occasione. Il pezzo più significativo è la title-track Inneres Auge, per quanto funestata dall'utilizzo del vocoder e un po' scontata nei contenuti.
Il risultato finale non può essere definito spiacevole, Franco Battiato non ha certo smarrito classe e gusto, però, da fan quale sono, non posso non essere parzialmente deluso da un lavoro minore e poco ispirato.

 
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