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Black Francis & Reid Paley - Paley & Francis [2/5]

By martchelo on giovedì, maggio 24, 2012

Paley & Francis (album cover)
Ma benedetto il mio adorato ciccione, perché mi fai disperare così? Tu, leader dei Pixies, band fondamentale di cui non sto a ricordare le gesta, tu enorme talento melodico, tu scrittore di canzoni clamorose, tu capace di cantare il rock come nessun altro.
Dunque tu Charles Michael Kittridge Thompson IV aka Black Francis aka Frank Black, perchè non provi a risolvere questo tuo annoso problema, la terribile incontinenza musicale?

Io non so quante canzoni hai scritto ma sono certo che se tu avessi pubblicato la metà degli album che hai pubblicato nella tua carriera solista ci ritroveremmo in mano dei capolavori e non dei lavori cui quasi sempre manca qualcosa: tante grandi canzoni ma anche tanti brani dimenticabili, arrangiamenti spesso tirati via, dettagli quasi mai curati, la costante sensazione che tu avessi fretta di finire, di scappare per andare a suonare dal vivo o a registrare il disco successivo con chissà chi.
Paley & Francis (con classe hai lasciato il primo posto al comprimario) è l'esempio perfetto di cosa non dovresti mai fare. Reid Paley è un tuo amico, del quale hai prodotto un album e che è apparso qua e là negli episodi più soft della tua carriera solista. Paley è anche quanto più distante ci possa essere da te: crooner vecchia maniera, voce baritonale alla Frank Sinatra, un uomo da pianobar (questa è cattivella, vabbeh). Insomma ti viene la bella idea di registrare un album in due giorni con Reid, ognuno porta quel che ha e via, si registra, dai che ci divertiamo. Il risultato è quello di una demo di lusso, ma pur sempre di una demo, di abbozzi, di canzoni che poco, anzi nulla aggiungono alla tua storia. Non è un disastro, qualcosa si può ascoltare, ma non dovresti mai e poi mai pubblicare un album del genere, tienilo nella tua collezioni privata, il materiale non è proprio all'altezza. Passi l'abbinamento bizzarro con Paley, è nel tuo profilo cercare strada sempre diverse e questo lo apprezzo senza riserve, ma il risultato è lo stesso di quando si mischiano acqua e olio: ognuno se ne sta per i fatti suoi. A tutto aggiungiamo una copertina agghiacciante...no, no Black, non ci siamo anche se qualcosa degno di nota lo si trova sempre: Curse.

 
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