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Blood Red Shoes - Blood Red Shoes, rock, divertimento e coerenza [3/5]

By martchelo on mercoledì, marzo 05, 2014

I Blood Red Shoes, ovvero Steven Ansell e Laura-Mary Carter from Brighton, approdano al loro quarto album, un traguardo notevole per una band che si rivolge a una platea ristretta ma appassionata. In qualche modo i Blood Red Shoes sono il perfetto prototipo della band indie-rock inglese (rock, intendiamoci, non pseudo-rock): energia e understatement, divertimento e malinconia.
Anche se le sfumature non sono mai stato il pezzo forte di Laura-Mary e Steve, la capacità di trasmettere emozioni dei due è evidente e ammirevole. Il sound di questo Blood Red Shoes (non amo i titoli che riprendono il nome della band, confondono solo le idee) è estremamente fedele alla storia musicale del gruppo: canzoni dirette, lineari, sonorità rock rotonde che lasciano spazio alla melodia e che godono degli impasti vocali dei due membri, entrambi ottimi cantanti. Rispetto alle produzioni passate questo album è forse meno "americano" e si permette qualche variazione sul tema, qualche mid-tempo in più, qualche armonia insolita, forse dovuti al fatto che l'album sia stato interamente registrato a prodotto da Steven Ansell e Laura-Mary Carter (a Berlino per la cronaca). La sensazione di "entrare in casa" dei Blood Red Shoes è piacevole per i fan di vecchia data e fa nuovamente apprezzare un gruppo che, pur non essendo rivoluzionario, ha una sua identità, segue un percorso artistico chiaro e coerente. Bravi.

 
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