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Cover-ology part 1: ballata con melassa

By martchelo on venerdì, novembre 20, 2009

Io con le cover ho un rapporto difficile, parto prevenuto e diffidente perchè spesso ho il (fondato) sentore che si tratti di una scorciatoia verso il successo commerciale sfruttando la creatività altrui. La prima domanda che mi pongo quando sento una qualsiasi cover è: perchè?
Partendo dal presupposto che un'artista si muova sulla base di un'urgenza creativa cerco (beh, mica sempre, se ne vale la pena, diciamo) di capire qual'è la molla che ha portato a scegliere di cantare una cover e, nel caso, perchè proprio quella. Spesso la risposta è sconfortante, ma ogni caso va analizzato separatamente facendo gli opportuni distinguo.
Per evitare banalità e luoghi comuni propongo un piccolo viaggio in più post all'interno del fantastico mondo delle cover.
In questo post voglio parlare della cover modello Ballata. E' il modello più diffuso di cover, quasi sempre baciato da uno scontato successo commerciale e si basa su un'idea elementare: prendi una canzone di grande successo dal ritmo veloce o, quantomeno, medio, rallenta il ritmo, sostitusci i suoni elettrici con quelli acustici e realizza un video sofferto ed ispirato. E' consigliato aggiungere dosi massicce di melassa e magari cantarla unplugged a MTV atteggiandosi a grandi musicisti: modello di riferimento Will Young - Light My Fire esegue un'intensa (ahah) versione di una delle migliori canzoni dei Doors.

 
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