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Springsteen, San Siro e l'Italia dei riti immutabili

By martchelo on lunedì, giugno 03, 2013

Oggi, lunedì 3 Giugno 2013, Bruce Springsteen dopo soli 12 mesi torna a suonare dal vivo a San Siro assieme alla sua inseparabile E-street Band. Giusto per evitare fraintendimenti: io ritengo Springsteen un grande artista, un cantante con uno stile eccezionale e inconfondibile, un animale da palcoscenico raro.
Consiglio a tutti di andare a vedere un suo concerto, l'energia e l'entusiasmo che riesce a trasmettere il Boss meritano indiscutibilmente una visita. Non la penso allo stesso modo riguardo al suo lavoro in studio, molto (troppo) tradizionale e incapace di muovere le (mie) corde emotive. Ma questo non importa, perché è una questione di gusti e ognuno ha i suoi.
Ciò che mi sconvolge è l'approccio alla musica monolitico e conservatore da parte della maggior parte della platea italiana, che anche in questo campo mostra una passione sfrenata per il Grande e ignora completamente il resto. Quante persone conosco sono tronfie di aver visto Springsteen dal vivo decine e decine di volte avendo invece visto poco se non nulla di altri artisti? Ciò sfugge alla mia comprensione e mi sembra un grande errore: al mondo esiste tantissima buona musica, aprite la vostra mente e le vostre orecchie! Questo errore peraltro lo vedo applicato a moltissimi ambiti. Gente che ama lo sport (dice) e che guarda solo il calcio. Gente che ama il mare e che da 20 anni và sempre nello stesso posto.
E che quindi ogni anno va a San Siro a vedere il Concertone. Vasco è in pensione, con Bruce la qualità non manca, ma a me fa tanto Bagno Maria: anche quest'anno stessa spiaggia, stesso mare!

 
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